Pasquetta in gita culturale a Napoli
Ogni momento è buono per ammirare le bellezze della nostra Italia. La pasquetta è stata l’occasione buona per la nostra Associazione per un tuffo nel passato. Di solito questo tipo di gita è all’insegna della gastronomia, momento questo che comunque non ci siamo fatti mancare, ma stavolta abbiamo privilegiato l’aspetto culturale.
La città di Napoli offre infinite possibilità di arricchimento delle conoscenze in tutti i campi che caratterizzano la storia umana. Uno fra i tanti accadimenti, forse il più drammatico di tutti gli eventi napoletani, è certamente quello legato all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. Una catastrofe che distrusse alcune fra le più belle città imperiali romane come Pompei ed Ercolano e spezzò migliaia di vite umane.
Ercolano è stato il primo obiettivo della nostra attenzione nella giornata post pasquale. Al di là dell’aspetto tragico che colpisce ed emoziona sempre chi osserva le rovine delle case e i poveri resti delle persone che non trovarono scampo, visitare gli scavi dell’antica città di Ercolano equivale a un vero viaggio nel passato. E’ stupefacente ammirare lo stato di conservazione della città romana che per secoli è rimasta sigillata sotto il fango vulcanico che ne ha cristallizzato il tempo fermandolo a quel fatale giorno. Per fortuna la simpatia di Alfonso Carotenuto, nostra abituale ed insostituibile guida partenopea, ci ha accompagnato fra i vicoli, i templi, le fontane, i giardini dell’antica città, rendendo la giornata assolutamente divertente.
Il nostro Alfonso è una fonte inesauribile di notizie storiche e simpatici aneddoti che rendono la visita agli scavi così interessante e divertente che il tempo è volato via è ci siamo ritrovati all’ora di pranzo in men che non si dica. La passeggiata ha stuzzicato non poco l’appetito dei soci. Come da programma eccoci quindi al ristorante dove un ottimo pranzetto ha risolto il problema del vuoto di stomaco. In conclusione non ci siamo fatti mancare la classica “Sfogliatella napoletana”.
Dopo Ercolano il gruppo ha mosso in direzione del Museo Nazionale di Capodimonte, ospitato nella splendida reggia voluta da Carlo di Borbone. Le opere in esso contenute rappresentano il meglio dell’arte italiana, tutte splendide e realizzate in epoche che vanno dall’antichità remota al medioevo, dal rinascimento fino ai giorni nostri. Michelangelo, Raffaello, Vasari, Mantegna, Tiziano, e tanti altri fino al contemporaneo Andy Warhol. Peccato non aver potuto ammirare le opere di Caravaggio, date in prestito temporaneo per una mostra allestita nella città di Monza. Ma questo ci offre il pretesto per tornare quando le tele, di quello che certamente è stato uno dei maggiori pittori che l’Italia vanta, saranno tornate in sede.
Torneremo di sicuro a Napoli e con Alfonso alla nostra testa impareremo ancora qualcosa di nuovo del capoluogo della nostra regione.
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